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LOCAZIONI: QUALI POSSONO ESSERE I CASI PER RICHIEDERE LA RIDUZIONE DEL CANONE DI AFFITTO.

Italcase.it
26 lug 2025
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Secondo il Centro Studi Italcase l`inquilino di un immobile in affitto può avanzare richiesta di riduzione del canone qualora si trovi in difficoltà economiche. Tali circostanze possono essere legate a situazioni come un periodo di crisi generale, la perdita del lavoro, o la cassa integrazione. Tuttavia, esistono altre circostanze che possono giustificare una rinegoziazione dell`affitto. RIDUZIONE DELL’AFFITTO PER DIFETTI DELL’IMMOBILE Un motivo comune per una riduzione del canone riguarda la presenza di difetti nell`immobile. In questa fattispecie, è il proprietario dell`immobile a proporre una riduzione, a causa di problematiche sopravvenute successivamente alla stipula del contratto. Tra i difetti possono rientrare un sistema di condizionamento non funzionante, finestre difettose, cantine inutilizzabili perché non svuotate, la presenza di muffa, o altri problemi che riducono il valore abitativo dell`immobile. Questi difetti comportano generalmente un ridimensionamento proporzionale del canone, rispetto alla somma inizialmente pattuita, quando l`immobile era considerato in condizioni migliori. Tale fattispecie è disciplinata dall`articolo 1578 del Codice Civile, riguardante i `vizi della cosa locata`. Secondo la normativa, se al momento della consegna l’immobile presenta vizi che ne compromettano in modo significativo l’uso concordato, l`inquilino ha diritto a richiedere la risoluzione del contratto o una riduzione del canone. Ciò non si applica nei casi in cui i vizi fossero noti o facilmente individuabili al momento della sottoscrizione. Inoltre, salvo dimostrazione contraria da parte del locatore circa la sua non responsabilità, quest’ultimo è obbligato a risarcire eventuali danni derivanti dai difetti riscontrati. RIDUZIONI DOVUTE A INTERVENTI DI RISTRUTTURAZIONE Un altro scenario che può comportare una riduzione del canone è rappresentato dalla necessità di effettuare lavori urgenti e indispensabili sull’immobile. L’articolo 1584 del Codice Civile regola i diritti dell’inquilino in relazione alle riparazioni necessarie. Se tali lavori si protraggono oltre un sesto della durata complessiva del contratto di locazione o comunque per più di venti giorni consecutivi, l`inquilino può richiedere una riduzione del canone proporzionata sia alla durata complessiva dei lavori sia all`effettivo disagio subito per l’uso limitato dell`immobile. La normativa non specifica una misura fissa per la riduzione ma lascia che questa venga calcolata in relazione al caso concreto. Inoltre, se i lavori dovessero rendere inabitabile una parte essenziale dell’immobile necessaria all’inquilino e alla sua famiglia, lo stesso può richiedere, a seconda delle circostanze, la risoluzione anticipata del contratto. COME RICHIEDERE LA RIDUZIONE DEL CANONE Richiedere la riduzione del canone è possibile tramite raccomandata, utile in caso di vizi, lavori o altri motivi legali. La raccomandata deve specificare i problemi contestati o i lavori in corso. SOTTOSCRIZIONE DELL’ACCORDO Formalizzare l`accordo di riduzione è consigliato attraverso una scrittura privata, senza imposta di registro e di bollo, indicando importo iniziale, nuovo canone e data di decorrenza. L`aggiornamento può anche essere inviato all`Agenzia delle Entrate online tramite il Modello RLI. RIEPILOGANDO Attraverso queste disposizioni, il legislatore tutela sia il diritto all’abitabilità dell’inquilino sia l’equilibrio contrattuale tra le parti, adattandolo alle eventuali sopravvenienze che incidano sulle condizioni previste inizialmente.