L'usucapione e l'importanza della sentenza di un giudice per l'acquisizione..
L’usucapione è un particolare istituto del diritto italiano che permette di acquisire la proprietà o diritti reali su un bene in base a un possesso protratto nel tempo, purché soddisfi determinati requisiti.
Questo acquisto avviene in modo `originario`, senza un trasferimento da un precedente proprietario, e si basa su cinque condizioni essenziali: possesso continuato, pacifico, pubblico, inequivoco e accompagnato dall’intenzione di comportarsi come proprietario (animus possidendi).
Il diritto viene acquisito ex legge nel momento in cui tutti questi presupposti si perfezionano e per il periodo richiesto dalla legge (di solito vent’anni per gli immobili). Tuttavia, per rendere questo diritto formalmente riconosciuto, è necessaria una sentenza giudiziale che ne accerti l’intervenuta usucapione.
Chi richiede l’usucapione deve dimostrare rigorosamente tutti gli elementi necessari, anche attraverso prove come testimonianze. La sentenza non crea il diritto, ma è indispensabile per iscriverlo nei registri immobiliari, rendendolo opponibile a terzi ed evitando problemi futuri, ad esempio nelle compravendite.
In sintesi, benché il diritto nasca per legge, la certezza formale richiede l’intervento del giudice e la trascrizione della relativa sentenza. La giurisprudenza ha effettivamente riconosciuto la possibilità di vendere un bene usucapito senza un accertamento giudiziale preventivo. Tuttavia, nella pratica, la presenza di una sentenza trascritta facilita notevolmente la circolazione del bene e garantisce maggiore sicurezza. Nessun acquirente avveduto o istituto bancario disposto a concedere un mutuo sarebbe incline a finalizzare un`operazione priva della certezza legale derivante da una sentenza.
Per ottenere l’accertamento dell’usucapione è fondamentale che tutti i soggetti potenzialmente lesi da tale riconoscimento, come comproprietari o coeredi dell’immobile interessato, siano coinvolti. Ciò si deve al fatto che la sentenza incide direttamente sui loro diritti e il procedimento deve rispettare il principio di equità nei confronti di tutte le parti interessate.
Va inoltre tenuto presente che, anche in caso di possesso prolungato, quest’ultimo può essere interrotto. La presentazione di una domanda giudiziale da parte del precedente proprietario per rivendicare la proprietà oppure per stabilire un diritto incompatibile con il tuo possesso ai fini dell’usucapione può bloccare il decorso del termine necessario.
In altre parole, se il proprietario agisce legalmente prima che il periodo richiesto per l’usucapione sia completato, gli anni di possesso accumulati non avranno più validità.